Avere un giardino con alberi da frutto vuol dire essere proprietari di un piccolo e prezioso tesoro. Sempre più persone con a disposizione uno spazio verde stanno facendo questa scelta per motivi che vanno dal desiderio di lasciare un’impronta sostenibile nel mondo a quello di portare in tavola prodotti più salubri.
Impegnarsi da questo punto di vista vuol dire, però, essere consapevoli dell’esistenza di alcuni trucchi che consentono di accelerare la crescita delle piante. Nelle prossime righe, li abbiamo elencati cercando di riassumere i loro vantaggi anche per chi, come te, è alle prime armi nella gestione di un frutteto, un’impresa che ha tutte le carte in regola per essere super divertente.
Come stimolare la crescita delle piante da frutto?
Per stimolare la crescita delle piante del proprio frutteto, si può fare riferimento a sostanze note con il nome di fitoregolatori. Il loro scopo è quello di essere di supporto ai processi fisiologici delle piante da frutto. Tra i principali è possibile chiamare in causa l’allegagione, ma anche l’accrescimento dei frutti una volta spuntati.
Si tratta di sostanze che possono esssere sia naturali, sia di sintesi. Intervengono assumendo le medesime funzioni che, nelle varie fasi del ciclo di vita, sono svolte da diversi ormoni. Giusto per citarne alcuni tra i più importanti, chiamiamo in causa le auxine, le citochine, l’acido abscissico, le gibberelline. Tra i processi in cui intervengono è possibile ricordare la differenziazione delle gemme, il successivo diradamento dei frutti e la loro maturazione. Hanno un impatto pure sulle caratteristiche organolettiche degli stessi.
Come far crescere velocemente le piante da frutto?
Tra i fitoregolatori più noti per dare un boost di crescita alle piante da frutto è possibile chiamare in causa l’acido gibberellico. Può essere somministrato alla pianta da frutto in diversi momenti. Questo è il motivo per cui è importante avere le idee molto chiare sulla fase specifica che si ha intenzione di migliorare per arrivare a un risultato concreto sul frutto finale. Vediamo qualche esempio analizzando il suo utilizzo su diverse specie:
- Melo: tra i vantaggi del suo utilizzo, è possibile ricordare l’aumento della lunghezza dei frutti.
- Pero: interviene, migliorandolo, nel processo di allegagione della frutta quando l’impollinazione di quest’ultima risulta critica.
- Arancio: la sua applicazione fa la differenza dal punto di vista della qualità della buccia.
Un altro capitolo da considerare è quello dei maturanti biologici. Sul mercato è possibile trovarne diversi. Tra quelli maggiormente consigliati dagli esperti in giardinaggio, è possibile chiamare in causa quelli ricchi in potassio e in zolfo. Particolarmente importante è controllare la quantità di amminoacidi liberi che caratterizza il prodotto. Si tratta di molecole organiche che favoriscono la crescita, mitigando gli effetti dello stress.
Inoltre, hanno il compito di veicolare il potassio verso i frutti nel corso della loro preziosa fase di crescita. Il risultato? Frutti decisamente più zuccherini e saporiti, nonché una buccia dal colore maggiormente vivo. Grazie agli amminoacidi liberi è possibile, come già accennato, abituare la pianta a sopportare meglio le fasi di stress, in special modo quelle climatiche.